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Agenzia antifrode: dove saranno selezionati gli 007? L’opinione dell’avvocato Perrini

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A caccia dei futuri 007

Governo e Assicurazioni puntano fortissimo sull’Agenzia antifrode per abbassare le Rca: meno italiani che fottono le Compagnie, meno costi per queste, e infine tariffe meno salate. Sperando che sia davvero così (dopo le innumerevoli delusioni delle ultime novità di legge, non ultimo l’indennizzo diretto), ecco una chiacchierata con un super esperto di Rca, l’avvocato Massimo Perrini.

Massimo, quali saranno gli 007 dell’Agenzia antifrode?
“Le ultime indiscrezioni di stampa lascerebbero intendere che l’Agenzia dovrebbe essere costituita presso il ministero dell’Interno. Secondo altre voci pare, invece, che l’Agenzia debba essere costituita presso l’Isvap (vigila sulle Assicurazioni): in tal senso, sarebbe previsto un incremento del personale dell’Istituto di 10 unità, per le quali sarebbe prevista la qualifica di agenti di polizia giudiziaria”.

Quando si decide?
“Al momento non c’è nulla di definitivo, essendo la normativa ancora in discussione nella commissione Finanze della Camera”.

L’Antifrode cosa dovrebbe fare?
“È auspicabile che l’Agenzia assuma il compito di individuare e segnalare le cosiddette frodi sistemiche, nelle quali è possibile il coinvolgimento della criminalità organizzata. Tali casi sono di particolare gravità dal momento che concorrerebbero anche con più gravi reati associativi, con l’effetto di rendere procedibili d’ufficio le ipotesi delittuose, permettendo concreti interventi repressivi anche con l’utilizzo di tecniche investigative, quali le intercettazioni telefoniche, diversamente non utilizzabili”.

Arriva l’Agenzia e le Rca calano?
“L’azione dell’Agenzia non potrà avere effetti immediati, se non sul piano della segnalazione alle Imprese di anomalie ricorrenti. Mentre è certo che proprio le Imprese, prime vittime delle frodi, possono adeguatamente attrezzarsi per la loro repressione, a patto però che cessi la politica di desertificazione del territorio mediante la chiusura delle strutture liquidative decentrate”.

Novità in merito?
“Qualcosa si muove. Negli ultimi mesi, un primario Gruppo italiano ha assunto e formato oltre 40 liquidatori destinandoli alle strutture del Centrosud. Si tratta di un’importante scelta in controtendenza che lascia ben sperare purché non resti il comportamento isolato di una singola Impresa”.


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